AREZZO. “Contenimento del consumo di suolo e politiche per la città” è il titolo del convegno che questa mattina ad Arezzo ha aperto i lavori della XVIIa edizione di “Dire e Fare”, la rassegna dell’innovazione nella pubblica amministrazione. Il convegno, a cui hanno preso parte una cinquantina di persone, è stato organizzato dall’Anci Toscana e dalla sezione Toscana dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, al Teatro vasariano ex Corte d’assise, in via Vasari. E’ stato un confronto sulla questione strategica del consumo di suolo e sulla costruzione della città, alla luce del dibattito e delle proposte legislative approvate o in discussione a livello nazionale e locale.

“Quello del contenimento del suolo è un tema centrale per lo sviluppo sostenibile dei territori – ha affermato Franco Dringoli, assessore dei lavori pubblici del comune di Arezzo – e sempre più amministrazioni vi pongono attenzione orientando le proprie azioni verso la limitazione del consumo, favorendo un uso attento degli spazi”.
Sul consumo di suolo “ci sono circa 15 disegni di legge che si sono succeduti a livello nazionale nessuno però di questi ha affrontato davvero la questione nel modo opportuno – ha detto Riccardo Baracco, consulente Anci Toscana– in Toscana si sta cercando attraverso la nuova legge regionale sul governo del territorio, in discussione in Consiglio regionale, di affrontarlo prevedendo un ambito definito territorio urbanizzato all’interno del quale intervenire per riqualificare la città e un altro ambito di territorio rurale in cui non si devono fare altri interventi se non quelli finalizzati all’agricoltura o ai parchi, salvo esigenze di carattere sovracomunale che possono essere esaminate con una copianificazione Regione-Comuni e interessati”. Anci Toscana chiede alla Regione, conclude Baracco, “di fare in modo che queste politiche siano affrontate in collaborazione con i comuni andando in particolare a definire insieme una sperimentazione sulla rigenerazione urbana come elemento fondamentale per riqualificare il territorio urbano”.

Il presidente di Inu Toscana, Enrico Amante, nel suo intervento ha sottolineato la complessità di mettere a punto provvedimenti legislativi efficaci in questo campo: “Imporre divieti generalizzati con norme astratte può tranquillizzare le coscienze, ma conduce ad un’eterogenesi dei fini: bloccare ex lege la trasformabilità di tutti suoli non già utilizzati comporta inevitabilmente innalzamento della rendita, impossibilità di attuare politiche pubbliche, eccessiva rigidità del sistema nel suo complesso. Anche l’ipotesi di quantitativi massimi, stabiliti a priori dallo Stato o dalle Regioni, di suoli trasformabili è una soluzione che può avere maggiori effetti collaterali indesiderati che benefici: si potrebbe difatti indurre gli Enti locali a sfruttare quanto più possibile gli (unici) quantitativi di trasformazione concessi dalla legge, in misura persino maggiore di quanto programmato in via ordinaria con gli strumenti pianificatori”.

Amante ha concluso: “Dispiace dunque deludere le aspettative ma le risposte non sono facili: occorre da un lato innalzare le tutele offerte dalla pianificazione, quale riflesso tecnico di un patto culturale condiviso tra le Amministrazioni pianificatrici; soprattutto, occorre rendere meno appetibili, perché meno convenienti, gli interventi di nuova edificazione rispetto ai recuperi: sotto questo profilo la legge (attraverso la disciplina fiscale; gli incentivi pubblici; gli scomputi, anche sulle bonifiche) può fare molto”.

(Visitato 58 volte, 1 visite oggi)
TAG:
ANCI arezzo convegno inu suolo

ultimo aggiornamento: 26-06-2014


“Viareggio nuda ferisce l’immagine delle donne, la giunta Betti ci ripensi”

“Con il frazionamento della Polo Nautico la Darsena diventa un rimessaggio”